La valorizzazione degli scarti di coltivazione o lavorazione è perseguita mediante la produzione di compost che sono valutati: a) per il recupero dei nutrienti dopo dilavamento, b) da utilizzare come fertilizzante.
Per ottimizzare l’impiego della risorsa idrica in pomodoro da mensa si sta mettendo a punto l’automazione del sistema irriguo mediante lo sviluppo di un software previsionale per i sistemi fuori suolo, e si sta valutando l’applicazione fogliare di una strobilurina al fine di ridurre l’esigenza idrica in cv. di insalataro/ciliegino.
Con l’obiettivo di limitare l’uso di concimi e fitofarmaci su diverse tipologie di orticole da foglia e pomodoro è valutata la risposta a biostimolanti di nuova generazione (selezione di diversi consorzi microbici -batteri e funghi) e di biochar come carrier.
Per migliorare la qualità di baby-leaf si sta valutando: a) una tecnica basata sull’analisi di immagine iperspettrale per definire lo stato idrico, b) le caratteristiche delle reti di copertura più diffuse per indirizzare la scelta verso quelle funzionali ad ottimizzare le condizioni climatiche in serra, c) protocolli di coltivazione indoor.
Si stanno studiando diverse specie, anche spontanee, e le condizioni di allevamento (regime termico e luminoso) per ottenere prodotti innovativi come germinelli, microgreens e baby-leaf di elevata qualità nutrizionale.
Infine, per migliorare la produttività, la qualità e la shelf-life di uva da tavola si stanno studiando diversi approcci a basso impatto ambientale (confronto coltura convenzionale vs. biologica) quali la scelta del portinnesto, dell’inerbimento, la gestione della irrigazione e il tipo di reti di copertura. Su varietà locali di pero, melo e fico siciliane è in corso la caratterizzazione fenoclimatica, pomologica e qualitativa, il monitoraggio entomologico nonché la valutazione dell’attitudine alla conservazione funzionali all’ottenimento di nuovi prodotti di IV gamma.
Responsabile: Giulia Conversa
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